giovedì 31 luglio 2008

Sardine in teglia al limone


Queste sardine mi hanno stupito tantissimo perchè ero sicurissima che non mi sarebbero piaciute, visto che a me le sardine non piacciono, di solito, e infatti non volevo neppure fare la foto, l'ho fatta al volo all'ultimo momento quando mi sono accorta che erano buonissime.
Il pesce azzurro andrebbe mangiato perchè fa bene costa poco e non arriva da lontano, ma se uno non trova la ricetta giusta...
Ho comprato le sardine già pulite, ho tolto la lisca e le ho aperte, sciacquate, asciugate. Si possono usare anche le alici.
Ho tritato delle gallette di riso (si può usare anche il pangrattato) circa due cucchiai con due cucchiai di pinoli, sempre tritati, un mazzetto di prezzemolo, 1 spicchio d'aglio, un peperoncino secco.
E questa è la panatura.
Ho messo sul fondo di una teglia coperta di carta forno delle fettine di limone bio, poi ho fatto uno strato di sardine con la pelle in basso, uno di panatura con l'aggiunta di capperi e limone sottosale (dissalati prima), ho continuato a strati finendo con la panatura.
Poi l'ho messa in freezer due giorni, per motivi miei organizzativi, ma in ogni caso lasciare qualche ora in frigo credo aiuti, prima di infornare si aggiunge del vino bianco e dell'olio d'oliva, 180 gradi fino a leggera gratinatura.
Veramente ne avevo trovata anche un'altra di ricetta buonissima col pesce azzurro, questi rotolini di acciughe con bufala e capperi, solo che non l'ho postata perchè mica posso sempre postare cose copiate...

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domenica 27 luglio 2008

Cheesecake salato al limone


Ricetta presa da un Donna Moderna di qualche mese fa.

100 gr di grissini (io ho usato dei crackers integrali fatti da me)
100 gr. di burro
350 gr. di ricotta
60 gr. di pecorino grattugiato (io ho usato il parmigiano)
3 uova (io ne ho messa una)
2 limoni (o uno grosso tipo sorrento)
pomodori secchi a pezzetti (io ho aggiunto del limone sotto sale a pezzettini)
erbe miste tritate (io ho usato un misto secco provenzale)
pepe nero, sale


Tritare i grissini e unire il burro sciolto, rivestire dei pirottini da muffin (o una tortiera) premendo bene e mettere in frigo almeno mezz'ora.
Frullare ricotta, scorza di limone tritata, succo di limone, pecorino o parmigiano, salare e pepare, unire le erbe, i pomodori a pezzetti e la scorza di limone sotto sale a pezzetti (facoltativa, vanno bene anche capperi e olive tritate).
Riempire col composto e cuocere in forno a 180 gradi per mezzoretta se nei pirottini, per 50 minuti se in tortiera, lasciare raffreddare prima di sformare. Decorare con erba cipollina.


Questa ricetta partecipa alla raccolta di cheesecake della Trattoria Muvara.

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venerdì 25 luglio 2008

Pancarrè allo yogurt e cocco


Preso da anice e cannella con piccole variazioni, dovute al fatto che non avevo nè burro nè latte e che ho usato la pasta madre.

primo impasto:
100 ml latte di cocco
150 gr farina manitoba
1 cucchiaino di malto
200 gr pasta madre rinfrescata la sera prima

secondo impasto:
250 gr farina zero
100 gr farina manitoba
30 gr di ghee, burro chiarificato
1 cucchiaio olio evo
150 ml yogurt intero
1 cucchiaio e mezzo di zucchero di canna
1 cucchiaino di sale
acqua se serve


Fare il primo impasto e lasciare lievitare fino al raddoppio.
Fare il secondo impasto, unire i due impasti impastando bene almeno 10 minuti, lasciare lievitare fino al raddoppio e poi fare una piegatura, cioè distendere leggermente la pasta, portare i lembi verso l'interno, poi girarla, lasciare lievitare altre 5-6 ore, dividere in due panetti, fare un'altra piegatura e lasciare lievitare un'ora.
Formare due rotoloni della stessa lunghezza della teglia da plumcake, intrecciarli, metterli in teglia (foderata di carta forno o oliata), lasciare lievitare ancora un'ora, pennellare con latte, cuocere a 200 gradi 20 minuti, poi coprire con carta forno, abbassare a 180 gradi e cuocere altri 20 minuti.
E' una specie di pan brioche, buonisssimo, la crosta sembra un po' quella del vecchio buondì (che non m'è mai piaciuto però), voglio provare delle varianti, latticello, farina integrale, è perfetto per la prima colazione.

E che centra il cielo rosa? Niente, ma mentre montavo le foto domenica sera il cielo dietro di me era esattamente così, in tinta con lo sfondino del pane :-)

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p.s. - Ho aggiunto altre foto al post delle botteghe, perchè ci sono tornata ieri, anche all'orto botanico sono andata, ma quelle ve le risparmio, buon we!

mercoledì 23 luglio 2008

I colli di Bergamo


Oggi era una giornata così bella che non ho potuto non fare un giro da qualche parte, a camminare un po' e fare un po' di foto, e sono andata sui colli, di Bergamo ovviamente, si, ancora Bergamo. E non ho neppure intenzione di smettere! :-)
Bergamo è una di quelle città che ti accorgi che è bella già quando sei in autostrada, perchè vedi città alta sulla collina e tutti i colli verdi intorno. Io l'ho conosciuta meglio solo da poco, non ci sono mai vissuta a Bergamo, sono cresciuta in provincia, poi ho vissuto in parecchi posti, anche città ma non Bergamo, certo ci si andava ogni tanto, magari a fare spese, o anche in città alta, ci abbiamo fatto addirittura una gita scolastica, alle medie, tutti incazzatissimi perchè andavamo troppo vicino.
Negli ultimi anni l'ho girata parecchio e adesso posso dire di sapere che è una delle più belle città d'Italia, non è per campanilismo, è proprio perchè è vero.
Le ultime foto con la funicolare il ristorante la chiesa e il castello sono di San Vigilio, che è sopra città alta e ci si arriva comodamente in pochi minuti a piedi o in funicolare.
Il Parco dei Colli è un parco regionale ed è molto grande, comprende città alta e San Vigilio ma si estende anche nei comuni limitrofi, a ovest e nord di Bergamo. Questa è solo una piccolissima parte, la zona raggiungibile a piedi da città alta comodamente (anche in macchina durante la settimana, ma meglio evitare).
Ne ho messe troppe, di foto?

domenica 20 luglio 2008

Chermoula di triglie al forno


La chermoula è una marinata marochina per il pesce, che esiste in diverse varianti.
Il pesce poi lo si può cuocere in tajina (quella pentola di coccio col coperchio a cono), fritto (scolato dalla marinata e infarinato), alla griglia.
Io ho scelto la versione più semplice, al forno a cottura lenta nella sua marinata.
La sera prima ho fatto la marinata, in questo caso filetti di triglia, cipolla, aglio, olio evo, aceto di mele, buccia di limone, paprika, comino anice e coriandolo pestati, pepe macinato, menta fresca.
La mattina dopo ho aggiunto in teglia dei pomodori a pezzetti e della scorza di limone sotto sale, sciacquata e tagliata a pezzetti.
Ho messo in forno a 150 gradi per 1 ora abbondante.
Ho servito con riso integrale cotto facendogli assorbire tutta l'acqua di cottura e aggiungendo alla fine una bustina di zafferano, è leggermente insipido ma si accompagna bene al pesce che è saporito, anche se non piccante.
I limoni sotto sale li avevo fatti alcuni mesi fa tagliando a fette dei bellissimi limoni tipo sorrento bio, e mettendoli in un vaso di vetro coperti con abbondante sale grosso, esistono anche varianti con l'aggiunta di olio e pepe.

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mercoledì 16 luglio 2008

Le botteghe in città alta



Città alta, ovviamente, è a Bergamo. Mi sono accorta che nei precedenti post sembrava una città fantasma, e invece ci sono anche un sacco di botteghe antiche, praticamente tutte su un'unica via che la attraversa (che è anche sempre piena di gente soprattutto i fine settimana) e alcune non sono neppure riuscita a fotografarle per la luce sbagliata, magari farò un altro giro un'altra volta. Io ci andrei tutti i giorni in città alta, è un bellissimo posto per camminare.

Aggiornamento: sono tornata e ho fatto altre foto. Adesso il quadro è più completo, nel caso a qualcuno gliene freghi qualcosa ovviamente :-)
Nella vetrina c'è il dolce tipico di bergamo, polenta e osèi, polenta e uccelli, che non ho mai mangiato (credo ci sia pan di spagna dentro o qualcosa del genere), e che imita nella forma il piatto tipico di bergamo ormai in disuso, polenta e uccelli, appunto, fatto con uccellini piccolisssssssssimi, la cui caccia è vietata.

giovedì 10 luglio 2008

Kamut alle fragole



Salsadisapa ha avuto quest'idea del restyling di vecchie ricette degli anni '80, si ma chi si ricorda cosa si mangiava negli anni '80... io mangiavo quello che capitava, o anche niente, e al ristorante mica ci andavo, al limite una pizza, però sembra che allora fosse molto in voga il risotto con le fragole, anche se sinceramente io l'ho sentito nominare solo negli ultimi anni, insomma per farla breve ho fatto il kamut alle fragole, non è un risotto, non è nemmero un riso, e le fragole sono quelle delle mie piantine sul terrazzo e cioè 5, non le piantine, le fragole.

Ho cotto il kamut (che è un tipo di frumento molto antico molto proteico leggermente dolce e buonissimo) nella sua acqua (mezza tazza di kamut per una tazza di acqua) con un pizzico di sale, il mio era precotto e ci ha messo poco, 10-15 minuti, comunque si cuoce come il riso.
Ho cotto le fragole in un cucchiaio di olio, un cucchiaio di aceto balsamico, un pizzico di sale e un po' di erba cipollina tagliuzzata, alcuni minuti senza che si spappolino, ho condito il riso e cosparso di menta sminuzzata. Buono anche tiepido.






giovedì 3 luglio 2008

Focaccia latticello e kamut


E pensare che un anno fa, quando la mia pasta madre era appena nata, ero convinta che la pasta madre per la focaccia non andasse bene, e anche altre stronzate del tipo che l'alveolatura con la pasta madre non verrà mai come col lievito di birra, e che il pane viene acido, robe così lette in giro. Perchè si trovano tante cose interessanti nei blog ma è sempre meglio verificare di persona :-)
Riassunto delle focacce precedenti:
Di patate col lievito di birra (fase pre-pasta madre), primo esperimento col lievito madre non perfetto ma per essere il primo..., con lievito madre e latte, con lievito madre e pomodorini senza latte.
E adesso questa, che è fatta col latticello, e con farina metà kamut e metà manitoba. E' la prima volta che uso la manitoba per il pane, perchè bio nei negozi non la trovo e la devo prendere in internet, l'ho usata solo a natale per il panettone.
Per questo è più alveolata rispetto alle altre, però non so, non ho ancora deciso se mi piace di più così più spugnosa o con la farina zero che uso di solito che mi sembra migliore come sapore... cioè adesso mi sembra che somigli troppo a quelle fatte col lievito chimico!

250 gr. farina di kamut bio
250 gr. farina manitoba bio
250 gr. pasta madre rinfrescata la sera prima
150 ml. latticello (non chiedetemi dove si compra perchè l'ho fatto insieme al burro)
50 ml. acqua calda
2 cucchiai di olio + altro per coprire
1 cucchiaino di zucchero di canna
1 cucchiaino di sale fino + grosso da spargere sopra


Ho impastato come al solito a mano la farina setacciata con la pasta madre lo zucchero e l'olio, aggiungendo a poco a poco il latticello allungato con l'acqua (calda soprattutto se è tolto dal frigo, in modo che il miscuglio sia tiepido) e per ultimo il sale. Deve essere morbida, difficile da impastare, ma senza che si appiccichi sulle dita. Ho fatto una piegatura (tirando i bordi esterni verso l'interno a ventaglio), l'ho ribaltata e ho lasciato a lievitare un paio d'ore in forno spento. Poi l'ho distesa delicatamente con le mani sulla teglia, ho fatto i buchi, ho bagnato abbondantemente con acqua e olio (più acqua che olio così è più leggera), ho cosparso di sale grosso rosa e ho infornato a 200 gradi fino a doratura.