lunedì 5 ottobre 2009

Tiricche o tilicas


Aggiornamento
Ieri sera le ho rifatte, con una forma più simile a quelle che si trovano nei negozi, il ripieno è un po' più scuro perchè ho lasciato anche la pellicina alle mandorle, ho anche usato meno strutto, la metà, 25 grammi invece di 50, forse è meglio, mi sembrava si sentisse troppo. Le ho cotte a 180 gradi per 20 minuti circa. Ne vengono una ventina.


Mi sa che le ho intorcigliate troppo, e le ho fatte troppo lunghe, ma insomma... pensavate che il periodo sardegna fosse terminato? Beh, no, mi son fissata di provare a fare le tiricche, o tilicas, dolcetti credo galluresi buonissimi, si perchè a me i dolci non piacciono molto ma i dolci sardi si... Perlomeno quelli che ho assaggiato, mica tutti, sono tantissimi, ogni zona ha i suoi. Spesso ci sono semola, mandorle, miele, arancia, e pecorino, anche... non c'è mai panna montata crema pasticcera o robe del genere insomma, per capirci. Questi per esempio hanno un impasto semplicissimo neutro, non dolce. E il ripieno è di mandorle e miele. Esiste anche la variante ripiena di sapa (mosto cotto).
Ho seguito la ricetta alla lettera e quindi cosa sono andata a comprare proprio nella settimana vegetariana mondiale, per la prima volta in vita mia? Lo strutto.
Che adesso dovrò usare per altre cose, per la piadina vera per esempio (che diciamoci la verità mica è lo stesso farla con l'olio d'oliva) o per le crocette, o l'erbazzone, insomma se siete a dieta o vegani state alla larga in questo periodo struttoso.

Pasta:
200 gr di semola rimacinata - 50 gr di strutto - acqua tiepida
Ripieno:
250 gr mandorle pelate - 35 gr semola - 125 gr miele - 1 cucchiaino piccolo di polvere d'arancia - 200 ml acqua


Prima si prepara il ripieno: si scioglie in un pentolino il miele con l'acqua, si fa sobbollire qualche minuto e poi si aggiungono la semola, le mandorle tritate fini e la polvere d'arancia (in realtà diceva buccia d'arancia tritata e tostata in forno, ma io avevo la polvere d'arancia e più o meno ci siamo). Si cuoce fino a quando si stacca dalle pareti del pentolino, deve essere abbastanza consistente, modellabile con le mani.
Si lascia raffreddare.

Per la pasta si impasta la semola con acqua tiepida fino ad ottenere un impasto abbastanza consistente, poi si incorpora lo strutto. Si stende abbastanza sottile, io ho usato la macchina per la pasta, e si tagliano dei rettangoli, alti 5-6 centimetri e larghi 10-15 (i miei erano 20), in alto e in basso si usa la rotella.
Poi si fa un rotolino col ripieno, si mette al centro, si piega in due e si da la forma. Io ho arrotolato a spirale ma più usuale è a ferro di cavallo chiuso a ricciolo, comunque ne ho viste di tutte le forme, ad anello, più chiuso che non si vede il ripieno, più aperto, se li dovessi rifare li farei più corti e meno arrotolati, cuociono meglio.

Si mettono in forno a 150 gradi, per mezzoretta ma dipende dalla forma, non devono colorire, devono rimanere bianchi. Si mantengono per alcuni giorni di sicuro, forse anche di più, non so.

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38 commenti:

maricler ha detto...

Ah ah, sarde inside! I dolci sardi sono proprio come li hai descritti tu, molto semplici (apparentemente), e molto poco dolci: in effetti a me piacciono meno perché sono cresciuta con quelli campani, che sono un tripudio di creme e fritti. La difficoltà di replicare certe ricette sarde sta nell'impossibilità di reperire certi alimenti al di fuori dell'isola (vedi certo pecorino freschissimo, o maialino sardo brado). Un giorno farò un post sui dolci festivi sardi, sono complicatissimi, davvero.

Federica Simoni ha detto...

ciao!! che meraviglia!! una ricetta che non può mancare nel mio lungo elenco!! complimenti!

luby ha detto...

che nostalgia...è tantissimo tempo che non mangio questa bontà!!

CorradoT ha detto...

Molto bene. Non sapevo che in Sardegna certi dolci sono poco dolci e poco grassi. Sembra la terra adatta a me! Per l'intanto ho copiato la tua ricetta :-)

stelladisale ha detto...

maricler, i dolci festivi sardi, interessantissimo! io in realtà conosco solo pochi dolci non essendo particolarmente golosa, i mostaccioli di oristano, i gueffos, s'aranzada, le seadas, i papassinos... poi magari è bello anche mangiarli solo quando si è lì, non so

federica, grazie

luby, che nostalgia eh? :-)

corrado, a me veramente non sembrano poco dolci, comunque vanno provati assolutamente, certo bisognerebbe usare le loro materie prime, che hanno un altro sapore

Saretta ha detto...

che spettacolo Stella!!!Conocordo sulla linea..a parte il cioccolato che adoro..anch'io amo questi dolci senza troppi "addobbi" ;)
Ora attendo il resto!
baci baci

Fra ha detto...

i dolci sardi danno dipendenza...io mi sogno ancora le seadas mangiate in un agriturismo...questi dolcini devo proprio provare a rifarli, adoro sia le mandorle che il miele
Un bacione
fra

enza ha detto...

e le pardulas? dico dove mettiamo le pardulas di ricotta e pecorino fresco acido? tra i dolci festivi particolarmente belli e simbolici ci sono anche i dolci nuziali di una bellezza e precisione inarrivabili.
brava stella, quanto allo strutto semel in anno licet insanire e comunque quando ce vò ce vò!

cobrizoperla ha detto...

quanto mi piacciono le tilicas? (le o i?)!! sono tra i dolcetti che preferisco in assoluto.
mai mi sarei azzardata a farli ma tu la fai sembrare facile e messa così appare quasi un'impresa possibile. sarà vero? ;-)
sullo strutto.. sorvolo! ;-DD

stelladisale ha detto...

saretta, pensa che st'impasto qui di semola erano quasi vent'anni che lo volevo provare :-) non è facile neppure trovare le ricette... bacioni buona giornata

fra, ecco anche io, miele, mandorle, e poi la seada non è geniale? pecorino e miele, che accostamento! :-)

enza, non le ho mai mangiate le pardulas, dei dolci nuziali ho visto solo le foto e il latino non lo conosco ma sono molto daccordo :-)

stelladisale ha detto...

roberta, boh non lo so come si dice, no sono facili da fare, però uguali a quelli che fanno loro non verranno mai, ci vogliono ingredienti sardi...
ultimamente sono poco macrobiotica, ma se oshawa fosse nato in sardegna o in emilia romagna se lo sarebbe mangiato pure lui lo strutto :-)

Mary ha detto...

bella questa ricetta , la vidi in tv tempo fa !

Manuela e Silvia ha detto...

E noi accogliamo volentieri questi suggerimenti sardi.
questi dolcetti sono molto particolari: la forma è veramente carina ed il ripieno...bè doce ci son le mandorle ci siamo anche noi!
baci baci

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Sono meravigliose. Credo proprio che a breve mi dedicherò ai dolci sardi e farò le pardulas di Maricler e queste tiricche.
Un abbraccio
Alex

crimasot ha detto...

che voglia di sardegna mi fai venire??


ps-lo sai che la tua PM è bisnonna? Fra poco creeremo l'albero genealogico, così non perdiamo le tracce!
Un abbraccio!

stelladisale ha detto...

mary, ma dai in tv? bello

manu e silvia, eh, anche io adoro le mandorle, anche troppo

alex, ciao! eh anche quelle di maricler che belle eh, credo di non averle mai mangiate...

crii, sono contentissima che si moltiplichi in giro la mia pm :-)
baci
eddai facci un pensierino alla sardegna per l'anno prossimo!

marcella ha detto...

Ecco, questi dolci piacerebbero molto anche a me!
Per lo strutto... ehm... io ne ho in frigo un barattolino, però almeno ho la scusante che è di un maiale che è cresciuto libero e felice, mangiando le cose che dovrebbe mangiare un maiale!
E' lì nel frigo, a far compagnia al ghee!

Sabato ho fatto una lezione con la maestra macro, e ha detto che OGNI tanto, qualche strappo è concesso!
Non bisogna stare a fasciarsi la testa, purchè sia veramente una volta ogni tanto.
E poi, chissà, magari il tuo fisico in questo periodo ha bisogno di questi alimenti!
Un bacio!

stelladisale ha detto...

marcella, ciao! ecco io non ho quella scusante perchè il mio non viene da animali liberi e felici, comunque adesso sarebbe ora di tornare a stecchetto, che è anche autunno, e le eccezioni devono durare poco :-) baci

Castagna e Albicocca ha detto...

Io faccio spesso le pardulas (sono i miei dolci sardi preferiti) ma bravissima che hai postato quets eperché ki piacciono pure e in gior per i blog ho visto che non ci sono tantissime ricette di dolcetti sardi... :-(
Castagna

stelladisale ha detto...

castagna, quasi quasi ci provo a fare le pardulas, che le ha appena postate maricler e l'impasto è simile a questo, bisognerebbe trovare il pecorino buono però... no, non ci sono molti dolci sardi nei blog, è vero... baci buona giornata

Lory ha detto...

Che belle,sono perfette !
Per lo strutto,una volta finito non lo compri più e Amen ;-)
Però sai che cè Stella?
Le piadine con l'olio le preferisco ma sono gusti ;-)
L'erbazzone no con lo strutto è altra cosa!
Il pecorino buono se lo vuoi fai un fischio !

stelladisale ha detto...

lory, grazie! perfette perfette magari no ma son carine dai... no a me la piadina piace con lo strutto perchè mi ricorda quella che mangiavo al mare tanti anni fa e allora nessuno si sarebbe sognato di farla con l'olio d'oliva, o senza bicarbonato, comunque buona è buona anche quella con l'olio d'olva, l'ho fatta ancora anche io, l'erbazzone invece non l'ho mai fatto, lo mangiavo quando abitavo a modena, anche le crocette vorrei fare, altra roba di modena, là metterebbero lo strutto anche nel caffè, perlomeno una volta, adesso non so se si sono convertiti pure loro :-)
il pecorino buono? ho dei formaggi sardi ancora in frigo ma io adoro il pecorino di tutti i tipi per cui se hai uno spacciatore di pecorino sano sono interessatissima, solo se lo vendi però...
bacioni

Sabrine d'Aubergine ha detto...

Sei stata bravissima, sembrano tiricche di quelle che si comprano... A me i dolci sardi non piacciono molto, li trovo un po' troppo dolci, ma da vedere sono un vero spettacolo... Tu li hai riprodotti a perfezione (e non è facile): brava"! A presto
Sabrine

stelladisale ha detto...

sabrine, grazie :-) eh anche a me sembrano piuttosto dolci quelli che si comprano, però mi piacciono, queste non erano dolcissime...

Stefania Oliveri ha detto...

Mi sento davvero ignorante non conosco un dolce sardo nè mai ne ho mangiato uno.

marcella ha detto...

Stella, povero maialino! :-(
Se vuoi ho una ricetta dell' erbazzone buonissima, è delle Simili, l'avevano fatto ad un corso a cui avevo partecipato!
fai un fischio se ti interessa!
Baci!

stelladisale ha detto...

fantasie, probabilmente non sei mai stata in sardegna...

marcella, si dai mandamela che la confronto con quella che ho, anche i corsi delle simili hai fatto? wow :-)

Nirvana77 ha detto...

Stella stellina, tu lo sai come si usano le foglie di pandanus???? Me le ha comprate il mio compagno in un negozio di cibarie asiatiche ma io non so cosa farmene!!!!!! :o)

Tu che sei la mia guru ILLUMINAMI

Baciotti
Fedra

marcella ha detto...

Spedita!
Le Simili sono due sagome, ma, a parte questo, due ottime maestre.
Ho fatto anche il corso della sfoglia e quello di paste regionali, sempre con loro.
Avessi ancora il tempo!

stelladisale ha detto...

fedra, non le ho mai sentite quelle robe lì, ma quale guru! :-)

Nina ha detto...

Ciao Stella, everything looks beautiful. I will be back to see some more! Ciao bella! :)

stelladisale ha detto...

thank you, nina :-)

Riccio ha detto...

che buonee io le mangio sempre di sapa! prova anche i miei papassini.. li ho postati proprio oggi!!! :-D

Baol ha detto...

Uff...buoniZZimi sicuramente...

Oh, a fine novembre lascio il nord...caffè prima che scappo?

stelladisale ha detto...

riccio, me li salvo i papassini, grazie

baol, si, certo, vieni a bergamo? fammi sapere :-)

Albertone ha detto...

Io adoro questi dolcetti, non ricordo chi me li ha fatti assaggiare di ritorno dalla Sardegna.
Non pensavo fossero così facili da fare.
Grazie mille per la ricetta e le informazioni.
Adesso devo solo riuscire a fre... farmi dare quel sacchetto di mandorle che ho visto a casa di mia mamma... ;)
Alberto

Baol ha detto...

Cercherò di organizzarmi :)

Mariù ha detto...

So che sono una cosa diversa, ma assomigliano tanto alle pittanchiuse, una specialità natalizia calabrese! Che belle!! Che buoneeee!!!