mercoledì 14 aprile 2010

Sorpresa

Sorpresa! Ho traslocato QUI :-)

domenica 11 aprile 2010

Io sto con Emergency

Io sto con Emergency.
Senza se e senza ma.

Sono una dei tanti italiani che si sentono più rappresentati all'estero da Gino Strada, che cura da anni feriti e malati, che dai propri governi, che partecipano da anni ad una guerra inutile e crudele.

E allora ho firmato QUI.

martedì 6 aprile 2010

Torta di pizza pasquale con nocino


Oggi è il giorno delle 99 colombe, anniversario del terremoto a L'Aquila, e molti blogger faranno un post dedicato all' azienda Sorelle Nurzia.
Questa è la mia ricetta, realizzata con due prodotti Nurzia, una variante della torta di panettone fatta a natale, ma 'sta volta col nocino, il mio, che con la cannella della pizza ci sta benissimo.
La pizza pasquale aquilana delle sorelle Nurzia è un pane dolce basso, più duro di una focaccia/briosce e con un dominante sapore di cannella. Al suo posto può essere usato qualunque dolce anche stantio, leggermente speziato oppure no, anche una colomba avanzata, una fugassa, una briosce, un pandolce.

500 gr di pizza pasquale aquilana
700 ml di latte di mandorle bio non dolcificato
50 gr di nocino fatto in casa
50 gr di zucchero di canna chiaro bio
100 gr di mandorle (armelline) di albicocche bio

Ho lasciato a mollo la pizza a dadini nel latte per un paio d'ore poi l'ho passata al passaverdure.
Ho aggiunto gli altri ingredienti ed ho infornato in una teglia di ceramica coperta con carta forno ammollata. Ho cotto 1 ora e mezza a 170 gradi e mezz'ora a 150.
Si spande un profumo buonissimo di nocino ed è buonissima anche tiepida, morbidina all'interno, ma si conserva benissimo parecchi giorni, si tiene in frigo.

La salsa l'ho fatta sciogliendo a bagno maria un pezzetto di torrone morbido alle arance candite e mandorle sorelle Nurzia, cui avevo tolto l'ostia, con un cucchiaio di latte di mandorle.

sabato 3 aprile 2010

Buona Pasqua

lunedì 29 marzo 2010

Palline riso nori ume


Mai stato così fermo sto blog come in questo periodo, mah, secondo me è fisiologico, vedo che non capita solo a me, dopo 2/3 anni ci si stufa d'avere un blog, lo si abbandona o lo si trasforma in qualcos'altro o comunque si rallenta notevolmente, poi io sono una che mi stufo anche facilmente per cui mi sembra di avere resistito anche troppo, comunque volevo segnalare due cose che ci saranno tra un mese circa:
Il giardino di delizia dove ero stata due anni fa e ne avevo parlato qui, e Officinalia dove forse andrò invece quest'anno per la prima volta e magari ci si incontra, non so.

Queste palline sono un classico spuntino macrobiotico, semplicissime, non sto neppure a fare il pdf per una ricetta che non è una ricetta ma un assemblaggio.
Basta prendere del riso integrale cotto (facendogli assorbire tutta l'acqua di cottura, senza sale, perlomeno io non lo metto), fare delle palline con le mani bagnate, infilarci un pochino di purea di umeboshi e avvolgerci intorno dell'alga nori tostata, un quadretto, un quarto del normale foglio da sushi. Per farla aderire bene basta bagnarla. Non sono carine?
Le avevo viste tempo fa qui.

venerdì 19 marzo 2010

La cosa giusta

Oggi è il 19 marzo, festa del papà direte voi, san giuseppe direte voi. Si ma è anche l'anniversario di questo omicidio. Ed io che non ho niente da postare stavo giusto pensando di fare un post su "fa la cosa giusta", che c'entra, direte voi, c'entra, e a me piacciono le cose tutte collegate insieme, anche a rischio di fare un post incasinato, e mi piacciono i segnali che la giornata mi manda, le associazioni (in tutti i sensi), e oggi trovo nei blog questo anniversario, poi entro nel sito e c'è libera, libera che era anche a "fa la cosa giusta", Libera - associazioni nomi e numeri - contro le mafie, e nel caso vi fosse sfuggito domani, 20 marzo 2010, a Milano si celebra la XV giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, che in realtà sarebbe il 21, primo giorno di primavera.

Dicevo che sono andata a "fa la cosa giusta" quest'anno, e un po' mi è spiaciuto vedere che nessun food blogger ne ha parlato. E' una interessantissima fiera che vi consiglio per l'anno prossimo, dove tutto è equosolidale-ecologico-biologico-ricicloso-eticamentepensato e dove c'è di tutto, dai vestiti le scarpe le borse alle associazioni di volontariato, dai viaggi alle assicurazioni alla banca (etica ovviamente), dai detersivi ecologici ai libri, dai pannelli solari ai pannolini lavabili e poi ovviamente c'è tutto il settore mangereccio, bio soprattutto, da tutt'italia. E' il posto dove trovare tutto quello che non si trova facilmente, e a prezzi convenienti, insomma segnamocelo per l'anno prossimo. Magari ci vediamo anche, c'è anche il ristorante.

Io in realtà non ho comprato molte cose.

Apro una parentesi, chi mi conosce lo sa, non mangio mai cioccolato, non solo perchè sono un pochino macrobiotica/vegana ma anche perchè non mi piace, da circa una decina d'anni mi nausea, soprattutto quello al latte o con cremine sdolcevoli. Ecco è andata a finire che ho trovato del cioccolato che mi piace, proprio adesso che vorrei stare a dieta che è primavera, lo sapevo che sarebbe andata a finire così quando avrei assaggiato quello modicano! :-)
Perchè è l'unico fatto solo con cacao e zucchero di canna, senza lecitina, senza burro di cacao, senza latte, buonissimo! Friabilissimo e non duro come il fondente.
L'ho comprato di questa azienda qui, Laboratorio Dolciario Artigianale Don Giuseppe Puglisi, che già il nome è un programma, una casa d'accoglienza e un laboratorio che utilizza solo materie prime equosolidali.

Poi ho anche comprato del formaggio buonissimissimo, di capra, questo. E dei saponi, delle gallette di mais, una crema per il viso, i peperoni cruschi della basilicata (assolutamente da provare, buonissimi), quell'affarino magico per depilarsi che sembra una cartina abrasiva, anzi è una cartina abrasiva, e funziona benissimo e fa sentire cretine tutte quelle che hanno speso un sacco di soldi a farsi torturare per anni dalle estetiste, e m'è anche venuta voglia di salumi da maiali felici, e mi sono entusiasmata per queste cose qui o queste, e ho preso un po' di depliant.

Poi a casa mi sono messa a guardare tutti i siti del catalogo, i siti internet, e ti cadono le braccia e ti viene uno scoramento.... almeno metà non si aprono o non funzionano o sono bruttini o non danno informazioni basilari, insomma signori svegliatevi, anche voi etici-solidali-ecologici-riciclosi, anzi soprattutto voi, che degli altri chissenefrega, lo so che non passerete mai di qua perchè i blog magari neppure sapete cosa sono, ma svegliatevi, è internet il mezzo giusto ormai! non avete visto cosa riescono a fare i blogger quando si uniscono per "fare la cosa giusta"?

giovedì 11 marzo 2010

99 colombe per 99 cannelle


Ogni giorno porta qualcosa di piccolo e grande insieme, un post interessante, una mail inaspettata, scoprire affinità con gente sconosciuta... oggi scopro che mentre io stavo trascurando il mio blog qualcosa e qualcuno si muoveva e nasceva un progetto bellissimo, come capita spesso nella rete, questo.
99 colombe che sono 99 blog in volo nella rete per diffondere aiutare sostenere.
Di cosa si tratta lo leggete qui.
Sorelle Nurzia è un'azienda storica di L'Aquila, famosa soprattutto per i torroni morbidi buonissimi, ma che produce anche altre cose, colomba e pizza di pasqua per esempio. Ha bisogno d'aiuto perchè "quando ci sono grandi avvenimenti catastrofici, situazioni negative che cambiano la vita, di contro ci sono nuove risorse che lo spirito di sopravvivenza ti spinge a tirare fuori"* ma niente si può fare da soli.
I prodotti si possono ordinare in email e qui ci sono informazioni e listino prezzi. Altre informazioni si aggiungeranno nel blog.
All'iniziativa possono partecipare i foodblog con una ricetta che riguardi i prodotti Sorelle Nurzia, ma possono partecipare anche altri blog non di cucina, con altre cose altre idee, racconti disegni immagini.
Lo scopo è diffondere i prodotti il più possibile oltre i confini regionali e oltre il periodo natalizio.

* - tratto da questa lettera

domenica 28 febbraio 2010

Muffin al limone vegani senza zucchero


Uno dei pregiudizi più strani che circola tra gli onnivori (categoria un po' ignorante ma simpatica eh della quale del resto faccio parte in linea teorica pure io e che spesso è onnivora solo in linea teorica, appunto, perchè in realtà tende a fissarsi su pochi alimenti preferiti e a mangiare in modo molto squilibrato ma nonostante questo ha la presuzione di essere dalla parte giusta nonostante tenda ad essere costantemente ammalata) è che le uova siano indispensabili per fare i dolci, se no non lievitano. Dico strani perchè dovrebbe essere ovvio che per fare lievitare qualcosa quello che serve è il lievito, lo dice la parola stessa. Semmai le uova saranno indispensabili quando il lievito non c'è, come nel pandispagna. O serviranno a dare sapore, ma i dolci vegani lievitano come tutti gli altri. Questi muffin per esempio. La prima volta che li ho fatti mi sono dimenticata di mettere l'amido e sono venuti buonissimi lo stesso, l'impasto da crudo era più liquido e da cotti erano morbidissimi, più di questi. Per cui non è neppure indispensabile utilizzare qualcosa che sostituisca le uova, come l'amido, la banana, i semi di lino tritati, il no-egg, basta il lievito. Che in questo caso è il cremor tartaro con bicarbonato e amido che vendono nei negozi bio, bustina gialla, quello naturale che viene dalla fermentazione del vino.
Il lievito chimico per dolci, a parte il fatto che contiene additivi tossici, lo si sente troppo nei dolci “normali” figuriamoci in questi! Sconsigliatissimo.
Sono leggermente acidi perchè sanno parecchio di limone, ma si possono fare anche con arancia o mandarino se il limone non piace. Al posto dello zucchero c'è il malto e sono dolci il giusto. I grassi ci sono anche quelli, c'è l'olio d'oliva. Insomma c'è tutto. Anche le calorie. Perchè i dolci vegani/macrobiotici non sono dietetici nel senso di dimagranti, semmai possono essere salutari e utili a chi ha intolleranze o intossicazioni (perchè in realtà sembra che spesso le intolleranze siano intossicazioni, che le uniche intolleranze davvero provate siano quella al glutine e quella al lattosio). Qui c'è il latte di mandorle che è anche dolce ma qualunque latte vegetale va bene e quasi tutti i latti vegetali sono naturalmente dolci: avena, kamut, riso.
Parentesi: ormai si sa che le uova non sono responsabili del colesterolo alto e che non fanno male nella giusta quantità se sono biologiche, e non sono nemmeno molto caloriche, per cui se non si è vegani o intolleranti secondo me evitarle non ha senso, basta non esagerare. Se quei pochi dolci che faccio sono di solito vegani è semplicemente perchè mi diverte farli e mi piacciono di più come gusto e sono più digeribili.



200 gr farina tipo 0 bio
25 gr amido di mais bio
1 cucchiaino di cremor tartaro di quello già addizionato con bicarbonato

100 ml malto di grano bio
100 ml latte di mandorle bio non dolcificato
100 ml olio evo bio
il succo di un limone bio (50 ml circa) e la buccia
1 cucchaino di aceto di mele bio


Mescolare i primi tre ingredienti, quelli secchi, con la buccia del limone tolta col rigalimoni o grattugiata.
In un altro contenitore mettere tutti gli ingredienti liquidi (comodissimo un contenitore graduato) mescolare con una forchetta e versare sugli ingredienti secchi, mescolare in modo approssimativo, devono rimanere i grumi, non si deve vedere più la farina ma NON va mescolato bene.
Versare negli stampini da muffin fino a 2/3 dell'altezza.
Cuocere in forno caldo a 180 gradi per 25 minuti circa.

Quando sono freddi ci si può versare sopra dello sciroppo o della glassa, io ho provato entrambi i modi, ma sono buoni anche senza niente. Per lo sciroppo basta scaldare sul fuoco il succo di un limone con un cucchiaio di malto, se si mettono anche le bucce del limone a filini si fa bollire qualche minuto, poi si versa sui muffin. Per la glassa stesso procedimento, solo si aggiunge un cucchiaino di amido di mais e si cuoce a fuoco bassissimo fin quando è denso, poi si versa sui muffin.

Non chiedetemi a cosa serve l'aceto perchè non lo so, l'ho visto in una ricetta e l'ho scopiazzato, so solo che avendoli fatti 4 volte una volta li ho fatti anche senza aceto di mele e mi piacciono di più con.



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