domenica 30 agosto 2009

Marmellata more e rosmarino senza zucchero


Buonissima! Appena fatta l'ho assaggiata ed era buona, ma adesso dopo 3 giorni è buonissima! :-)
Perlomeno a me piace, non è troppo dolce ma è dolce, sa di marmellata e non di frutta cotta dolcificata, ed ha una consistenza ed un colore perfetti.
La colpa è di cobrizoperla che passa sempre di qua e che quando ha detto “io la faccio con malto e agar agar e ne ho ancora di buonissima dopo tre anni” mi ha aperto un mondo. Quello delle marmellate senza zucchero. Addensate con l'agar agar.
Per il procedimento mi sono ispirata alla mitica cristine ferber e all'ancor più mitica brii , che fanno le marmellate a puntate :-)
Il rosmarino ce l'ho messo perchè ci sta bene, e alex mi ha messo st'idea già dall'anno scorso, poi da quando ho comprato il passaverdure che chissà perchè non l'ho comprato prima, ho fatto la pace con la mia pianta di rosmarino.

Insomma riassumendo:

840 gr di more (raccolte e regalate mica comprate)
4 cucchiai di malto di grano bio
una manciata di uvetta (e menomale che me la sono segnata, non mi ricordavo già più di averci messo l'uvetta, ecco perchè è così dolce con così poco malto!! no perchè non lo si sente per niente il sapore dell'uvetta e infatti non si doveva sentire)
il succo di un limone
un rametto di rosmarino (questo se ne mettevo anche un pochino di più forse era meglio)
un cucchiaino (da the) di agar agar in polvere


La sera ho messo tutto in pentola tranne l'agar agar ed ho cotto 10 minuti, spento e lasciato tutta notte coperto (non ho messo in frigo).
La mattina dopo ho cotto per altri 15 minuti circa, ho passato al passaverdure ed ho rimesso sul fuoco con l'agar agar per 10 minuti.
Nel frattempo avevo sterilizzato i vasetti vuoti coi tappi, ho asciugato bene i vasetti, invasato la marmellata bollente, chiuso bene e rimesso nella pentola piena d'acqua a sterilizzare per 20 minuti circa con uno strofinaccio per non farli sbattacchiare.

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venerdì 28 agosto 2009

Nocino


La ricetta del nocino l'ho presa da qui, ne avevo viste altre in giro per blog ma quando ho visto “al vér nusèn tradizionèl ed Mòdna” non ho resistito, ho dovuto fare quello :-)
Oltretutto è la ricetta più semplice di tutte.

Le noci le ho raccolte il 24 giugno, giorno di San Giovanni Battista, come da tradizione, nel posto dove ho raccolto un sacco di altre cose che sono in diversi post, dalle castagne all'ortica ed erbette varie vedi foto sotto.
Ho cambiato leggermente le dosi ma non il procedimento.

750 ml di alcool per liquori
500 gr di zucchero di canna
23 noci
3 chiodi di garofano


Si tagliano le noci in 4 parti e si mettono in un vaso di vetro grande con lo zucchero, si lasciano per 2 giorni al sole, girando ogni tanto. Si forma uno sciroppo. Si aggiunge l'alcool e i chiodi di garofano e si lascia al sole altri 60 giorni. Ogni tanto si mescola, veramente io mi sono ricordata solo i promi giorni, e la sera spostavo i vasi all'interno.
Tutto qui. Si tratta solo di aspettare.
Passati i 60 giorni si filtra e si imbottiglia. Si dovrebbe bere dopo almeno 12 mesi, va conservato in luogo fresco e buio.
Fra 12 mesi vi dico come è venuto :-)



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mercoledì 26 agosto 2009

Bucato ecologico

Il bucato. Per anni ho pensato che per fare il bucato fosse indispensabile un certo detersivo di una marca particolare, adesso so che non è vero, non c'è nessuna differenza tra il bucato di allora e quello che faccio adesso senza detersivo, anzi volendo essere proprio precisi il bucato che faccio adesso è migliore, prima mi capitava di sentire odori stirando (soprattutto gli strofinacci da cucina) per non parlare delle macchie che il detersivo non eliminava e neppure lo sbiancante tanto pubblicizzato, mentre adesso sono riuscita a sbiancare strofinacci davvero messi male con il metodo naturale e semplice descritto sotto. Oltre al fatto ovvio che il bucato naturale è più sano per me e per l'ambiente. Una cosa invece che non ho mai potuto sopportare sono gli ammorbidenti, che non ho mai usato, e solo ora ho capito perchè non mi piacevano. Altro luogo comunque è l'anticalcare per la lavatrice, le famose pastiglie che costano un occhio. Non sono indispensabili neppure loro.
I tessuti lavati con detersivi, ammorbidenti e porcherie varie mantengono dei residui anche dopo la sciacquatura che possono irritare la pelle, dare allergie, soprattutto non usiamo mai detersivi per lavare gli strofinacci da cucina che poi usiamo per fare lievitare il pane!
C'è anche un grande risparmio economico nel passare alle pulizie ecologiche e al bucato ecologico, certo se usiamo i detersivi ecologici che si trovano in commercio con la stessa mentalità consumistica con cui usavamo i detersivi "normali" che costavano meno spenderemo di più. Ma se cambiamo mentalità e metodo e impariamo a sprecare meno e a sfruttare cose che abbiamo a disposizione a poco prezzo (sempre le stesse, acqua calda, aceto, limone, bicarbonato, soda solvay) il risparmio sarà notevole.

LAVAGGIO NORMALE
Partiamo dalla cosa più semplice, un bucato non troppo sporco, magari colorato, senza macchie particolari.
Bastano le noci lavatutto, che contengono saponina naturale (quella roba appiccicosa), si mettono nel sacchetto di stoffa nel cestello e lavano in modo non troppo aggressivo, l'acqua calda fa il resto. Se le noci non vi convincono usate pochissimo detersivo ecologico (se ne trova ormai dappertutto con il marchio ecolabel, costa ma ne va usato davvero poco. Abbiamo l'abitudine di usare tantissimo detersivo, provate cominciando a diminuire la dose di detersivo abituale, poi passate ad un detersivo ecologico, sempre in piccole dosi e poi provate a eliminarlo del tutto, potreste scoprire l'acqua calda.

Si può aggiungere a quel pochissimo detersivo che si usa o alle noci del bicarbonato oppure della soda solvay, aumentano il potere pulente del detersivo e aiutano a rimuovere i cattivi odori. Sono anche entrambi anticalcare per cui proteggono la lavatrice, e si possono aggiungere sempre, ad ogni lavaggio. Un cucchiaino dell'uno o dell'altro è sufficente (meglio il bicarbonato se non ci sono problemi di macchie particolari che è meno aggressivo).

Per profumare il bucato si possono usare gli oli essenziali, lavanda per esempio, o tea tree, o limone, o arancia, si usano a gocce e ne esistono di vario tipo, da quelli puri che si possono usare anche in cucina a quelli meno puri fino ad arrivare a quelli che non hanno niente di naturale e che di solito costano pochissimo, secondo me da evitare.

PRELAVAGGIO
Un buon metodo è anche quello antico, sapone di marsiglia puro (in fondo al post trovate lo stesso box del post precedente sul sapone di marsiglia coi link dove comprarlo) da passare sulle parti più sporche, per esempio sul collo delle camicie, prima di mettere i capi in lavatrice.
Oppure altro buon metodo che non richiede poi sto gran disagio è mettere i panni a mollo per alcune ore, fare cioè un prelavaggio. Si può usare sapone di marsiglia, rinforzato con bicarbonato o soda solvay (la soda solvay è più aggressiva ed è meglio usarla in caso di macchie persistenti), o anche con sale che oltre a rinforzare i colori, smacchia, ammorbidisce e toglie gli odori.
A questo punto si può fare un lavaggio con le noci o con poco detersivo ecologico o si può anche solo sciacquare e centrifugare. Io faccio così per esempio con le fodere del divano che sono solo impolverate e non hanno macchie, le metto a mollo nella vasca da bagno con sapone di marsiglia e poi le sciacquo e centrifugo in lavatrice (visto che devo fare 3 lavatrici per fare tutto il divano in questo modo evito di metterci un sacco di tempo e spreco molta meno energia).

FISSARE IL COLORE
Per i tessuti che tendono a scolorirsi si può fare un ammollo con sale e aceto, che fissano i colori, in acqua fredda. Spesso è l'eccesso di detersivo che fa sbiadire i tessuti, per cui meno ne usiamo meglio è.
In ogni caso per preservare i colori, anche senza prelavaggio si può semplicemente aggiungere un cucchiaino di sale al detersivo ad ogni lavaggio e nel cestello dell'ammorbidente aceto e acqua.

AMMORBIDENTE
A proposito di questo io sempre, ma proprio sempre, tutte le volte che uso la lavatrice, metto nel cestello dell'ammorbidente dell'aceto bianco puro, in realtà ho letto di usare una parte di aceto bianco e una parte di acqua, ma io lo uso puro e non succede niente di irreparabile. E' un anticalcare molto efficace, oltre che antiodorante, e ammorbidisce benissimo i tessuti, ma senza lasciare patine come l'ammorbidente chimico.
Tenete conto che sui panni che da anni lavate con detersivi e ammorbidenti queste patine e sostanze ci metteranno un po' di lavaggi a scomparire. Dopo che sarete passati ai lavaggi naturali, a poco a poco si ripuliranno e prenderanno la loro normale morbidezza.

In questi giorni mi sono letta questo libro molto interessante: Cosmesi naturale pratica di Francesca Marotta.
E' disponibile sia come libro cartaceo acquistabile qui sia come pdf liberamente scaricabile con licenza creative commons qui.
Tra le altre cose (consigli sull'alimentazione, informazioni sui proncipali ingredienti presenti nei cosmetici industriali, consigli pratici e ricette sia alimentari che per fare creme, saponi, di tutto) spiega bene come funzionano gli ammorbidenti e perchè non si devono usare:
"Per asciugare bene la pelle e i capelli bisogna usare asciugamani che asciugano. Sembra un’ovvietà, ma non lo è poi tanto. Il problema sono gli ammorbidenti: usati in aggiunta al detersivo per rendere più morbida la biancheria, contengono un particolare tipo di tensioattivi (i tensioattivi cationici) che si depositano sulle fibre avvolgendole in un velo lubrificante che resiste al risciacquo.
Questa “patinatura” ha diversi effetti: allunga i tempi di asciugatura del bucato, cosa che potrebbe favorire lo sviluppo di muffe e funghi; limita le normali proprietà igroscopiche del cotone, rendendolo molto meno assorbente; rende gli indumenti meno traspiranti e più simili a tessuti sintetici, facilitando una più rapida formazione degli odori corporei; inoltre gli asciugamani trattati con l’ammorbidente “attirano” più facilmente lo sporco e la polvere dall’ambiente. In pratica un asciugamano trattato con l’ammorbidente non è realmente “pulito” se per pulizia si intende l’assenza di depositi sul tessuto. Un asciugamano realmente pulito ininvece assorbe rapidamente l’acqua dalla pelle e dai capelli, e insieme all’acqua “cattura” anche gli ultimi residui di sporco, di detergente e di cellule desquamate che possono essere rimasti sulla pelle dopo il lavaggio. Asciugarsi bene con l’asciugamano è importante; se la pelle rimane umida e termina di asciugarsi all’aria può tendere alla secchezza e all’arrossamento; mentre per quanto riguarda i capelli una buona asciugatura iniziale riduce il tempo di utilizzo dell’asciugacapelli, a tutto vantaggio della bellezza e della forza dei capelli."


ANTICALCARE
Sarebbe anche utile ogni tanto (una volta al mese o ogni due o tre mesi, dipende da quanto usate la lavatrice) fare un lavaggio a vuoto con un litro d'aceto messo direttamente nel cestello.
Senza centrifuga.

SMACCHIARE E SBIANCARE
Per sbiancare i tessuti ingialliti o macchiati si può usare acqua ossigenata da un minimo di 36V (la trovate in farmacia) o del succo di limone salato (2 limoni per 1 litro d'acqua più 3 cucchiai di sale fino) ma se la zona è piccola si può usare del succo di limone puro senza aggiunta di acqua più 1 cucchiaio di sale fino. Il limone è un acido potente, non usatelo puro su tessuti delicati.
I capi prima di essere smacchiati, è meglio siano lavati con sapone di marsiglia.
Una cosa che aiuta molto la sbiancatura è il sole per cui se possibile si può mettere il capo impregnato di sbiancante dentro ad un sacchetto di plastica, o dentro ad una bacinella coperta con della pellicola e lasciarlo sotto il sole.
Poi lo si può lavare normalmente.

Altra coppia vincente per sbiancare i tessuti è il sale con la soda solvay. Con questo sistema sono riuscita a smacchiare degli strofinacci da cucina che ormai pensavo di dover buttare.
2 cucchiai di soda solvay e 2 cucchiai di sale grosso per ogni litro d'acqua calda, con un po' di sapone di marsiglia, per l'ammollo. Oppure si può fare una pappetta con sale fino e soda solvay e un po' d'acqua e passarla sulle macchie.

Non usate la candeggina! Ingiallisce i tessuti, fissa le macchie soprattutto di pomodoro invece di toglierle, ha un odore schifoso, e inquina.
E non usate neppure gli sbiancanti chimici, che quasi sempre sono sbiancanti ottici, cioè coprono la macchia invece di toglierla, per questo dopo un po' le macchie ricompaiono.

Oltre al limone o all'acqua ossigenata, sia in ammollo che aggiunto in lavatrice, si può usare il percarbonato di sodio (da non confondere col perborato che è una cosa inquinante da evitare), lo si trova in polvere nei negozi bio o nei siti specializzati, alcuni sono qui. Io l'ho preso al naturasi, e visto che ultimamente c'è venuta la mania del risparmio a tutti quanti vi dico anche il prezzo: tre euro e quarantacinque il barattolo da 450 grammi. Credo che mi durerà almeno un anno, l'ho preso più che altro per curiosità.
Per i capi da sbiancare si può alzare la temperatura del lavaggio, cioè anzichè a 40 gradi, si può lavare a 60. Normalmente per un bucato non macchiato 40 gradi sono più che sufficenti.

LANA e DELICATI
Per i capi in lana è perfetta l'acqua di cottura delle patate salata con 1 cucchiaio di sale grosso per circa 1 litro d'acqua. Lasciate a mollo i capi per 15 minuti e poi lavateli con poco detersivo o sapone di marsiglia e aceto come ammorbidente.
Il sapone di marsiglia va bene per tutti i capi delicati, sia a mano che in lavatrice.

*** Purtroppo in giro con la denominazione "di marsiglia" si trova di tutto, il vero sapone di marsiglia non dovrebbe contenere grassi animali, profumi, conservanti, coloranti, parabeni e altre sostanze chimiche, dovrebbe essere al 100% biodegradabile e dovrebbe essere fatto con olio d'oliva al 100% o con olio d'oliva e olio di cocco e di palma (possibilmente bio o equosolidale).
Se non trovate il sapone di marsiglia puro in erboristerie o negozi bio lo potete acquistare in internet: qui (bellissimo sito di saponi prodotti artigianalmente ordinabili tramite e-mail) oppure qui e qui (in entrambi i siti trovate anche percarbonato e detersivi ecologici).
Per chiarirsi le idee sui vari saponi "di marsiglia" presenti sul mercato leggete qui.


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lunedì 24 agosto 2009

Pulizie ecologiche

Tanti blogger stanno tornando dalle vacanze, e io per tirarli su di morale cosa gli propino? Un post sulle pulizie! :-)
Era tanto che volevo farlo, perchè tempo fa avevo accennato alle pulizie ecologiche ma non avevo approfondito l'argomento e sono sicura che qualcuno avrà fatto una faccia perplessa.
Nel frattempo ho anche fatto un po' di esperienza e in realtà non è difficile come sembra, in fondo fino a poco tempo fa era una cosa normale usare prodotti naturali e poco dannosi per l'ambiente per pulire la casa e per fare il bucato.

I prodotti che si usano per le pulizie ecologiche sono innocui sia per la salute che per l'ambiente e sono prima di tutto acqua calda (che è sempre troppo sottovalutata) poi aceto, succo di limone, bicarbonato**, sale, alcool, soda solvay* (da non confondere con la soda caustica), acqua ossigenata, sapone di marsiglia***. Sono tutte cose che costano poco e che sono facilmente reperibili. Più o meno con gli stessi ingredienti si fa anche qualunque tipo di bucato, ma di questo parlerò magari in un altro post.
Ci si può aiutare sporadicamente con piccolissime dosi di detersivo "normale", cioè con tensioattivi, ma ecologico (se ne trovano ormai in qualunque supermercato con marchio ecolabel) se questo ci fa sentire più sicuri.

Vi do alcune ricette che ho provato personalmente, in questo blog trovate molte altre ricette e dritte di tutti i tipi non solo per le pulizie ed il bucato ma anche per l'igiene della persona e la cura degli animali.
Fate sempre una prova sui materiali prima di usare acidi come il succo di limone e l'aceto, che puri soprattutto abbinati insieme corrodono parecchio. Lo stesso per la soda solvay che comunque non va usata su alluminio, cotto, legno, fibra di vetro.
In fondo trovate alcune informazioni sui singoli ingredienti.

PAVIMENTI di ceramica e piastrelle
Quasi sempre uso semplicemente acqua calda e aceto (bianco di vino ma potete usare anche aceto di mele, solo che costa di più e non val la pena), l'aceto non lascia aloni, è anticalcare, e toglie gli odori (il profumo di aceto non si sente nè quando lo si usa per le pulizie nè quando lo si usa per il bucato, per cui chi ha questo pregiudizio se lo tolga subito dalla testa, l'odore evapora all'istante).

Se il pavimento ha bisogno di essere sgrassato e disinfettato meglio, questa è la ricetta: 3 litri di acqua circa (sempre meglio molto calda), 4 cucchiai di aceto, 4 cucchiai di alcool (io uso spesso quello che si usa per fare i liquori perchè ha un buon profumo, comunque va bene anche quello rosa da ospedale che costa molto meno), 1 goccia di detersivo per piatti fai da te.

PAVIMENTI in legno
3 litri di acqua circa, un pezzettino di sapone di marsiglia (basta sciogliere tra le mani un sapone di marsiglia per una ventina di secondi sotto l'acqua calda), 1 cucchiaino di bicarbonato.

PER TOGLIERE L'UNTO soprattutto in cucina
In cucina capita di avere le superfici molto unte, per esempio se si frigge, e si rischia di sprecare molto detersivo. In realtà con la soda solvay che è altamente sgrassante si toglie l'unto in un attimo non solo dalle superfici ma anche dalle pentole d'acciaio (per l'alluminio invece non si può usare la soda solvay ma si può usare il bicarbonato), dal vetro (per esempio io la uso per il barattolo dove tengo il burro chiarificato e in un attimo si sgrassa), dalla plastica.
La soda solvay rispetto al bicarbonato è più aggressiva e soprattutto non è commestibile, quindi va sciacquata benissimo. Poi si può passare sulle superfici (fornello, pentole, piastrelle) acqua e una goccia di detersivo per piatti, e acqua e aceto per lucidare (con l'aceto l'acciaio splende).

ANTICALCARE
Dimenticate quella roba di cui fanno tanto la pubblicità che brucia completamente le mucose del naso quando la si respira, altamente tossica e inquinante. Il miglior anticalcare del mondo si fa così: si spreme un limone, si aggiunge la stessa quantità di aceto bianco, e stop.
Semplice, economico, ecologico, anche commestibile per cui nessuno si avvelena.
Lo si può usare per togliere il calcare da acciaio, ceramica, vetro, meglio se lo si lascia agire un po' prima di sciacquare, ci si possono mettere a mollo i filtri dei rubinetti, in caso di calcare molto resistente lo si può lasciare ad agire anche tutta una notte imbevendo degli stracci leggeri e avvolgendoli attorno ai rubinetti, per esempio.

SBIANCANTE (per esempio per la vasca da bagno)
Ottimo per togliere quell'ingiallimento tipico delle vasche da bagno, ma anche per macchie di ruggine e calcare. E' una crema abrasiva, si fa con aceto e succo di limone in parti uguali, un po' di detersivo per piatti e sale fino ad arrivare alla consistenza di una crema, la si passa su tutta la superficie, la si lascia agire per 15 minuti e poi si sciacqua.

PULIZIA DEL BAGNO
Per le pulizie ordinarie dei sanitari invece basta mettere un po' di aceto oppure bicarbonato in acqua molto calda, aggiungendo anche una punta di detersivo per piatti. Sia l'aceto che il bicarbonato sono anticalcare, ma nel caso del bicarbonato sempre meglio non eccedere perchè tende a lasciare aloni e va poi sciacquato. Se si vuole anche disinfettare si può aggiungere un po' di alcool.

DETERSIVO PER IL WC
5 cucchiai di acqua ossigenata da 36 volumi, 250 ml di acqua, 4 cucchiai di bicarbonato, 2 cucchiai di detersivo per piatti, 1 contenitore da almeno 300 ml (perchè l'acqua ossigenata tende ad espandersi).
Mischiare tutti gli ingredienti, prima acqua ossigenata (la si trova in farmacia, quella che si trova dappertutto di solito è a 10V ed è troppo leggera), bicarbonato e detersivo, poi a poco a poco l'acqua.
E' disinfettante, sbiancante, igienizza, sgrassa, deodora ed è anticalcare.

Se il wc ha vecchie incrostazioni di calcare si può provare questa ricetta: 1 litro d'aceto rosso bollente, 5 cucchiai di sale fino e 5 cucchiai di detersivo per piatti. Mischiare bene e versare nel WC.
Lasciare agire almeno 1 ora.

Per le normali pulizie quotidiane invece basta usare soda solvay con acqua ossigenata o anche solo soda solvay con acqua, magari con una punta di detersivo per piatti, che sgrassa e da un buon profumo.

PER DISOTTURARE GLI SCARICHI
Se la ventosa non basta questa ricetta funziona perfettamente: buttare nello scarico prima 3 cucchiai di sale grosso, poi 3 cucchiai di bicarbonato, poi un bicchiere di aceto (meglio se rosso) e poi un litro di acqua bollente.

PER PULIRE IL FORNELLO
Sciogliete un cucchiaino di sale in mezzo bicchiere d'acqua calda. Poi strofinate una spugna inumidita sul sapone di marsiglia. Immergete la spugna insaponata nell'acqua salata e passatela sul piano. Quindi risciacquate con acqua e aceto.
Per le superfici in vetro va benissimo sia acqua e aceto che acqua e alcool.

Ci sono anche due ricette specifiche per i bruciatori del fornello, che spesso si incrostano.
1 - Cospargete una spugna umida e insaponata con sapone di marsiglia e con bicarbonato per poi strofinare il bruciatore.
2 - Cospargete con sale fino una spugna inumidita con acqua e aceto (meglio se rosso), aggiungete alcune gocce di detersivo per piatti e strofinate i bruciatori. Poi basterà risciacquare.

Queste ricette vanno benissimo anche per il forno. Nel forno è meglio evitare di pulire con un acido come l'aceto se ci si deve mettere qualcosa a lievitare, meglio il bicarbonato che è basico (se il forno non è troppo incrostato l'acqua calda con un po' di bicarbonato va benissimo.

PER I VETRI
Io uso questa ricetta:
700 ml circa di acqua, 100 ml circa di alcool (sempre quello per liquori), un cucchiaino di detersivo per piatti (sempre quello fatto in casa), 2 gocce di olio essenziale di tea tree (melaleuca) o altro che vi piace come profumo, arancio, lavanda, quello che volete.
Va benissimo anche per pulire altre superfici, per esempio gli armadietti della cucina. A me dura una vita, per cui se non avete l'abitudine di pulire spessissimo i vetri fatene di meno.

* La Soda Solvay è carbonato di sodio con purezza superiore al 99%, non contiene tensioattivi, fosforo, coloranti, profumi, non fa schiuma, è ecologica, conveniente, deterge, neutralizza gli odori, sgrassa. Non va ingerita, in caso di pelle molto delicata meglio usare i guanti e in caso di contatto con gli occhi basta sciacquare abbondantemente. Tenere comunque lontano dai bambini.


** Il Bicarbonato Solvay è bicarbonato di sodio (detto anche carbonato acido di sodio, carbonato acido monosodico, idrogeno carbonato di sodio, baking soda, sale di vichy) anticalcare, antiodore (lo si può spargere sul fondo della pattumiera e tenerne sempre una ciotolina in frigorifero aiuta a prevenire gli odori), delicatamente abrasivo, deterge e aumenta l'efficacia del detersivo, aiuta a togliere residui di antiparassitari da frutta e verdura. Utile anche per l'igiene personale è commestibile e lo si usa in cucina, ma quella è un'altra storia (col bicarbonato solvay di solito c'è un librettino con informazioni, indicazioni sugli innumerevoli usi e anche ricette).


*** Purtroppo in giro con la denominazione "di marsiglia" si trova di tutto, il vero sapone di marsiglia non dovrebbe contenere grassi animali, profumi, conservanti, coloranti, parabeni e altre sostanze chimiche, dovrebbe essere al 100% biodegradabile e dovrebbe essere fatto con olio d'oliva al 100% o con olio d'oliva e olio di cocco e di palma (possibilmente bio o equosolidale).
Se non trovate il sapone di marsiglia puro in erboristerie o negozi bio lo potete acquistare in internet: qui (bellissimo sito di saponi prodotti artigianalmente ordinabili tramite e-mail) oppure qui e qui (in entrambi i siti trovate anche percarbonato e detersivi ecologici).
Per chiarirsi le idee sui vari saponi "di marsiglia" presenti sul mercato leggete qui.


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martedì 18 agosto 2009

Marmellata pesche e rosmarino senza zucchero


Nel caso non si fosse capito in questo torrido ferragosto m'è venuta la mania della frutta.
Di solito non mangio molta frutta, non ne sento il bisogno se non in estate e la preferisco cotta.
Mousse, gelatine, cotta coi cereali, oppure come in questo caso marmellata, o meglio confettura senza zucchero, ma marmellata mi piace di più come parola.
Il rosmarino con le pesche ci sta benissimo, e lo zucchero non serve se la frutta è buona e se la si mangia subito, comunque il succo di mela fa da dolcificante.
Ne ho fatto due.
In una ho aggiunto alla fine del succo d'acero (questa nella foto), è venuta più scura, più dolce, sembra marmellata “vera” se non fosse che il gusto è molto particolare, caramellato per via del succo d'acero che, si sa, richiama il caramello. Nell'altra non ho aggiunto il succo d'acero alla fine ed è rimasta leggermente più acidognola, sa più di pesca, si sente di più anche il rosmarino, sa più di frutta cotta che di marmellata ma è buonissima lo stesso.
Con queste dosi ne viene poca, da mettere in un paio di vasetti e tenere in frigo da mangiare subito, o da usare per un dolce.

4 pesche noci mature
200 ml di succo di mela limpido
un rametto di rosmarino
un pizzico di sale (pochissimo)
1 cucchiaio di succo d'acero (opzionale)


Ho tagliato la sera le pesche a pezzetti, togliendo il nocciolo ma lasciando la buccia, le ho messe in un pentolino con il succo di mela e il rosmarino e le ho fatte cuocere 10 minuti. Ho aspettato che raffreddassero, le ho messe in frigo e le ho lasciate tutta notte.
Il giorno dopo ho rimesso a cuocere 5 minuti ed ho passato col passaverdure (quello a manovella).
Nella prima versione ho aggiunto il succo d'acero ed ho rimesso a cuocere altri 5 minuti mentre nella seconda versione non ho aggiunto niente, ho solo cotto ancora alcuni minuti per fare addensare meglio.

Aggiornamento - L'ho rifatta di nuovo (quando mi fisso mi fisso). Stesso procedimento, ho cotto 5 minuti le pesche con rosmarino e succo di mela limpido (quello dolce dolce puro), poi ho lasciato tutta notte in frigo ed ho cotto di nuovo 5 minuti, l'ho passata, ho aggiunto un cucchiaio di succo d'acero (non di più perchè era già dolce di suo e poi diventa stucchevole), una punta di agar agar in polvere, ho cotto ancora 5 minuti ed ho invasato bollente nei vasetti precedentemente sterilizzati, poi ho anche sterilizzato per 20 minuti i vasetti pieni. Voglio provare a vedere quanto dura, se riesco a dimenticarmela per alcuni mesi. Appena fatta era buonissima!

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venerdì 14 agosto 2009

Mousse albicocche vaniglia e latte di mandorle


Un' altra mousse. Stavolta ho provato a congelarla stile soufflè glacè, mah...
Comunque le albicocche con la vaniglia ci stanno benissimo e anche le mandorle. E questa è pure vegana.

500 gr di albicocche senza nocciolo
250 ml di latte di mandorle
3 albicocche secche a pezzettini
1 cucchiaino di polvere di vaniglia naturale
1 cucchiaino di agar agar in polvere
1 pizzico di sale
2 cucchiai di succo d'acero


Frullare le albicocche (fresche e secche) con il latte di mandorle, unire agar agar, sale e vaniglia, mescolare e mettere sul fuoco, al bollore lasciar sobbollire a fuoco basso per 10 minuti, lasciare intiepidire e unire il succo d'acero, mescolare e quando è freddo mettere negli stampini dove è stato inserito un cilindro di carta forno. Io l'ho messo all'interno per la forma delle cocottine, ma l'ho visto per la verità sempre messo all'esterno e fissato con laccetti, elastici, all'interno non c'è bisogno di fissarlo.

L'ho messa in freezer per alcune ore, poi l'ho tolta e lasciata scongelare un po', ho tolto la carta, e voilà. Si squaglia ma non troppo per via dell'addensante, in ogni caso è molto più semplice metterla semplicemente in un bicchiere e tenerla in frigo qualche ora.

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lunedì 10 agosto 2009

Luna


Era un po' che volevo fotografare la luna piena dal terrazzo, stavolta ci sono riuscita, mi piace un sacco con le lucine, ho provato in vari modi, col flash senza flash mettendo a fuoco la luna (che è come fare il tiro a segno), mettendo a fuoco i fiori, alla fine mi piace questa, senza flash, e ti pareva io sono eternamente in modalità-no-flash, non mi piace la luce finta che fa il flash.
Non vi sembra di sentire il freschino della sera?
Niente altro da postare, per ora.

HAIKU: luna e fiori - una sera d'estate - senza cicale

Ma quant'era che non facevo l'haiku per il post? All'inizio li facevo sempre poi non m'è più venuta l'ispirazione. Le cicale qui non ci sono, proprio per niente, troppe case. Un paio di settimane fa sono stata in una bellissima villa antica in collina qui vicino dove c'era un silenzio "assordante" all'imbrunire, e chi se le ricordava più le cicale, quanti anni erano che non le sentivo...

giovedì 6 agosto 2009

Mousse pesche e yogurt


Una mousse semplicissima, fresca, estiva e che si può fare con qualunque tipo di frutta.
Volendo si può congelare e si può fare una sorta di soufflè glacè che fa tanto chic :-)

La prossima volta provo una variante vegana, senza yogurt ma col latte vegetale. Tutto sta nell'indovinare la giusta dose di addensante (cioè di agar agar).

300 gr di pesche nettarine (pelate e fatte a pezzetti)
40 gr di albicocche secche bio tagliate a pezzettini
250 ml yogurt intero denso (il mio era biodinamico)
mezzo cucchiaino di agar agar in polvere
1 cucchiaino di semi di lino tritati fini (ancora, si, ne avevo tritati tanti e li metto dappertutto)
un pizzico di sale
2 cucchiai di succo d'acero + altro per i bicchieri


Ho frullato le pesche con le albicocche secche (servono come dolcificante, usare le albicocche fresche non sarebbe la stessa cosa) e lo yogurt. Poi ho aggiunto tutti gli altri ingredienti tranne il succo d'acero e ho fatto bollire una decina di minuti. Ho lasciato intiepidire ed ho aggiunto i due cucchiai di succo d'acero, mescolato bene (a questo punto si è un po' rappreso) e messo nei bicchieri dove sul fondo avevo prima messo altro succo d'acero (la quantità dipende dai gusti ma meglio non abbondare, si può sempre aggiungere alla fine) ho lasciato raffreddare e messo in frigo alcune ore.

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sabato 1 agosto 2009

Torta salata tofu fagiolini e porri



Ormai ho capito che meno ne mangio di latticini meglio è, per cui ecco un'altra cosa vegana, stavolta però il tofu l'ho comprato, c'è un caldo bestiale e faccio meno che posso.

L'impasto è simile a quello che ho fatto un sacco di volte per le torte salate, solo un po' più spesso.
Il ripieno è vegano, con silk tofu (che è un tofu che non sa quasi di niente e ha la consistenza del budino) e verdure, molto semplice. Potrebbe essere anche chiamata quiche se non fosse che mi scappa da ridere.
Comunque buona. La pasta è friabile, morbida. Calda non l'ho assaggiata ma immagino sia buona anche calda, in inverno, e qualunque verdura va bene. L'ho arricchita con qualche semino.

Pasta:
300 gr farina 0 e 2
5 cucchiai olio evo
un pizzico di sale
mezzo cucchiaino di cremor tartaro di quello già addizionato con bicarbonato
vino bianco q.b.


Impastare e quando è tutto ben amalgamato stendere col mattarello non troppo sottile (3 mm circa).

Ripieno:
un porro, esclusa la parte più verde e dura
olio evo, aglio, zenzero, sale speziato
fagiolini (che per la verità io chiamo cornetti)
400 gr di silk tofu (quello molle nella vaschettina)
un cucchaino di semi di lino tritati al macinacaffè
un cucchiaino di salsa di soia
semi di sesamo e girasole


I fagiolini erano stati cotti il giorno prima a vapore senza niente oltre l'acqua.
I porri sono stati passati in padella con olio evo, aglio, zenzero e sale speziato e stufati con l'aggiunta di mezzo bicchiere di acqua di cottura dei fagiolini, poi uniti al tofu (cui avevo aggiunto un cucchiaino di semi di lino tritati fini e uno di salsa di soia) e ai fagiolini tagliati a pezzetti.
Con quest'impasto ho farcito la torta e poi ho cosparso di semi di sesamo e girasole. Ho infornato a 180 gradi per circa 40 minuti, fino a doratura leggera.

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